Street, cosa fotografo?

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Street, ma cosa fotografo?

Si fa in fretta a parlare di fotografia di Street photography. In fondo basta avere una fotocamera (solo per il gusto romantico di avere una fotocamera, magari una Leica) ma anche uno smartphone andrebbe bene. Non serve chissà che attrezzatura. Poi abbiamo bisogno di una strada, della gente che cammina o che fa qualcosa, delle buone scarpe, e la foto è fatta! A forza di scattare qualcosa arriverà di buono, no?

Domenica mattina abbiamo accompagnato Nycole ad approcciarsi alla Street per le vie di Torino. Lei è una bella ragazza, ha una compatta Canon, un abbigliamento da turista, un sorriso a cui perdoni tutto.

Quindi le abbiamo dato un’ora di tempo, 3 esercizi e una zona limitata in cui scattare.

Due sole raccomandazioni: non riprendere i barboni e quelli che telefonano. Lei molto stupita ci ha guardato e chiesto il perché. Alla risposta: sono stereotipi classici che tutti fotografano, quindi guardati intorno e cerca qualche scatto originale che ti suggerisca un’idea, un’emozione.

 

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Scrivo questo articolo perché al ripensare a cosa le abbiamo consigliato di non fotografare non ne sono poi così convinto. In fondo se vado alla mostra di Word Press Photo, più ritratti di persone sofferenti non vedo. Ah, scusate, quello si chiamo fotogiornalismo, cioè raccontare al mondo intero delle situazioni di disagio che altrimenti non potremmo conoscere.

Non ho dormito per questo dilemma? No, ma mi sono letto un po’ di articoli sulle riviste e sciroppato un po’ di video su YouTube sulla Street.

Tutti dicono le stesse cose: non cadere nel banale. Riprendi momenti della vita, non fermarti a ciò che sembra facile.

Così mi sono riguardato le foto dei Maestri e dei fotografi degli anni 60/70, e mi sono convinto che dobbiamo fotografare quello che vediamo e che ci piace, poi sarà la nostra coscienza e la nostra sensibilità a farci postare la foto che riteniamo più giusta per quel momento, o per quel social network. Se abbiamo una storia da raccontare allora va bene la foto del passante con il cellulare, va bene la foto del barbone.

Chi ci guarda sarà lui a premiarci e seguirci se siamo originali, se siamo banali avremmo un pubblico adeguato che ci seguirà.

In fondo è quello che cerchiamo: avere un seguito per quello che pubblichiamo.

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