Viaggiando tra le isole Canarie ho scoperto che i turisti che le frequentano appartengono principalmente a tre gruppi:
- I “tipi da spiaggia” che frequentano i grandi resort tutto compreso e vivono sulle meravigliose spiagge di alcuni punti delle isole,
- “gli esploratori” che si spostano godendosi gli impressionanti parchi vulcanici e le altre meraviglie, naturali o archeologiche, sparse sulle varie isole,
- “gli sportivi” che sfruttano le notevoli possibilità di praticare, bike, mountain bike, tracking, paragliding, surf e windsurf.
Proprio i surfisti (con vela o senza) costituiscono una comunità a parte. Si concentrano sulla costa, nei punti dove il vento e le onde sono più impetuosi. Talvolta condividono le spiagge con “i vacanzieri” (in quanto sicuramente essere sbattuti dalle onde sugli scogli è meno piacevole che approdare su un morbido arenile), ma non frequentano i grandi centri turistici, ed i resort “tutto compreso”, in quanto non sono affatto interessati alle camere lussuose, alle piscine o ai sontuosi buffet (magari a questi ultimi lo sarebbero anche , in quanto le loro attività richiedono il dispendio di molte energie). Costituiscono un piacevole passatempo per i “vacanzieri” che si fermano ad osservarli da lontano.
Quando pensiamo al surf ci immaginiamo le famose altissime “yaws” delle Haway o della costa portoghese, ma in realtà bastano onde di un paio di metri per divertirsi.
I surfisti si concentrano in sitemazioni spartane, o vivono principalmente in furgoni che essi stessi attrezzano per poterci dormire e consumare i pasti. Il loro scopo è sfidare il mare, e soprattutto se stessi. Studiano le onde, annusano il vento, finché colgono il momento giusto, quando si lanciano sull’onda perfetta.
Li si può vedere muoversi in perfetta armonia con il mare ed il vento, ed è affascinante vederli volare con le loro vele sulle onde, compiendo salti, giravolte e volteggi con la massima leggerezza. Abbiamo trascorso alcune ore appostati sugli scogli, con il nostro teleobiettivo, cercando di cogliere l’attimo, il gesto atletico, o anche solo un gesto di libertà, di questi sportivi che vivono ogni istante al massimo delle loro energie, e sono forse state tra le ore più dense di emozioni della nostra esplorazione di questa manciata di vulcani sbucati in mezzo all’Atlantico.