Qual’è il modo migliore per fotografare gli estranei?
Come ti concentri mentre sei in fuga?
Come chiedi a un estraneo il permesso di fotografarti?
La street in viaggio.
Durante il viaggio, incontrerai molte persone e culture interessanti. Qual’è il modo migliore per fotografarli in modo onesto e genuino?
Noi europei normalmente non abbiamo problemi a essere fotografati, magari ci darà fastidio che qualcuno ci punti la fotocamera contro, ma se non siamo in un momento particolare, non ci facciamo caso né ci lamentiamo.
Però nel mondo la situazione è ben diversa, anche grazie al cambiamento politico e culturale che è in atto.
Fotografare in medio oriente la popolazione è molto stimolante grazie ai colori delle città e dei vestiti della gente locale, i volti hanno espressioni e tratti che ci attraggono e affascinano. Sicuramente per noi fotografare un viso africano, indiano è un bel lavoro, ma non sempre sarà gradita la vostra foto.
Innanzitutto quando si va in una nazione diversa bisogna conoscerne cultura e i costumi del luogo. A New York, per esempio, per la Street si usa un 35 mm o un 24-70 mm, ci possiamo avvicinare al soggetto, scattare una foto e in cambio spesso riceviamo un sorriso. Mentre nei paesi con un forte sentimento religioso è molto facile disturbare chi fotografiamo. Se abbiamo ben presente questo concetto, allora potremo affrontare le foto di street in modo corretto.
Educazione ci insegna ad essere i primi a sorridere, e implicitamente chiedere il consenso allo scatto. Ma se già sappiamo che non è cosa gradita, allora prepariamoci a scattare da lontano. Semplice. Usiamo il teleobiettivo, facciamo finta di scattare l’insegna di un negozio, controlliamo prima le impostazione della macchina, e mentre la spostiamo verso il basso scattiamo quasi senza mirare al soggetto, oppure camminando teniamo la camera all’altezza della pancia e scattiamo. Con le nuove fotocamere, che hanno una risoluzione molto buona, sarà facile una volta tornati a casa ritagliare la foto ed estrarre solo il particolare ( sicuramente sarà storta) Se la foto è correttamente impostata, non ci sono problemi. Abbiamo lasciato un tempo di scatto 1/200 ms così anche se scattiamo mente ci muoviamo la foto non sarà mossa.
Per questo tipo di foto sarebbe ottimo allenarci ameno con 2 ore di scatti prima di partire. Una mattina andate in centro e scattate per un’ora accanto a un semaforo e un’ora mentre camminate. Provate la Street, così arrivate preparati, vi sarete anche tolti un po’ la paura di fotografare la gente. Stare fermi ad un semaforo serve per farci capire che la gente non ti nota. Per chi non è abituato sembra incredibile, ma è la verità. Se stiamo fermi, non ci notano. Prepararsi nella propria città serve per darci fiducia, così quando saremo in un paese straniero, con persone che non parlano la nostra lingua e si comportano in maniera diversa, noi avremo più fiducia in noi stessi, quindi ci comporteremo in modo semplice e passeremo inosservati.
Ma non tutti i soggetti sono fessi, a volte si accorgono di cosa state facendo, a volte pensano che li state fotografando anche se guardavate da qualche altra parte.
In questo caso non fate mai polemiche, chiedete velocemente scusa e via…. Veloci senza girarvi. Non sarete inseguiti, ma non mettetevi a chiedere scusa e discutere. Non serve a nulla.
Ma sia
che voi usciate senza alcuna idea precisa, sia che abbiate in mente un progetto, vi troverete continuamente in strada a fotografare persone sconosciute e che possono non gradire particolarmente il tuo interesse! Eccoci quindi alla grande questione: meglio rubare una foto, magari a distanza di sicurezza, fisica e psicologica, lavorando con un tele, o avvicinarsi sempre di più, con il rischio di essere “colto in flagrante”?
Il problema, enorme, è che questa “distanza” si percepisce molto bene nelle immagini, e non rende un gran servizio al risultato finale: si nota sempre la mancanza di coinvolgimento emotivo del fotografo e
spesso il risultato è quello di una collezione di volti più o meno noiosa.
Spesso, dove sappiamo
che è possibile (India, Birmania…) prima chiediamo il permesso, poi mostriamo
le foto. Non c è cosa migliore, avrete la massima disponibilità allo scatto,
anzi, il vostro soggetto il più delle volte si metterà in posizioni innaturali
e con sorrisi finti per farvi contenti, e quindi la foto risulterà innaturale.
Questa gentilezza si rileva dannosa alla foto, che sembra finta, mentre quelle
ok sono quelle dove il personaggio sta’ facendo qualcosa. È assorto nel suo
lavoro. Quindi, prima di fare una foto pensiamo chi stiamo riprendendo, abbiamo
rispetto della loro vita, ma siamo anche pratici e veloci a scattare, senza
esitazioni.