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Perché lottare?
Perché lottare tutti i giorni? Perché partecipare a tutti i concorsi fotografici?
Domande a cui non è facile rispondere.
Forse chi compete in tutti i concorsi ha un ego smisurato e l’“arrivare primo” o avere la copertina di una pagina Fb può dare, oltre che immediate soddisfazioni, anche una gratificazione al proprio ego se già consistente, oppure, in caso opposto, dare conferme che aiutino a superare le insicurezze: “sono il primo quindi sono il migliore” (oppure…. “Vedi che non sono poi così scarso!”).
Ma nella vita e nella fotografia la “soggettività” del nostro lavoro, delle nostre idee, non è sempre in linea con chi ci giudica, e spesso a distanza di anni, il valore della nostra fotografia e della nostra visione della vita possono essere rivalutate (o al contrario accantonate), quindi, quel primo giudizio era “FALSO”?
Spesso si guarda indietro, alle immagini dei grandi fotografi del passato. Le grandi fotografie con un’anima IMMORTALE. Ma riferirsi sempre al passato penso ci limiti moltissimo, e rischi di tenerci legati a schemi, e pensieri, che ci lasciano progredire con delle limitazioni, legate all’essere sempre attenti ad essere coerenti con le regole canoniche.
Siamo sempre in lotta per cercare di “essere primi, essere visibili” ma rimanendo legati a schemi fotografici dettati dal “passato”.
Quindi?
Produrre cose brutte?
Foto cattive?
Che provochino?
Anche si…….
Bisogna provare e sperimentare. Non bisogna essere conosciuti e riconosciuti per 10 foto scattate anni fa e sempre riproposte ovunque come proprio mood. Ok abbiamo fatto cose belle, la gente ci riconosce per quei lavori, ma poi? Noi siamo tutto lì?
Legati a 10 foto? Allo stesso stile fotografico?
Non abbiamo una storia da raccontare? E tutti i nostri giorni sono sempre uguali? Sappiamo solo riconoscere quel tipo (fantastico) di luce? Sicuramente il vero fotografo scatta molto in base al proprio umore. Se siamo tristi non avremo dei colori sgargianti, ma se siamo rilassati e abbiamo tempo da spendere con la nostra fotocamera, allora tutto può arrivare.
Penso che tutti noi siamo molto di più! Siamo capaci di trovare idee e spunti sempre differenti, anche in contraddizione tra di loro, anche se abbiamo paura di farlo vedere al mondo, agli amici. La critica negativa ci ossessiona, ci fa paura. Con tutta la produzione attuale sui social e sul web, se sbagliamo per più di una volta a proporre foto “fuori dai nostri schemi canonici” poi saremmo ancora accettati? Ci seguiranno i nostri “amici”?
Ai Posteri la sentenza, (sempre che ci interessi più di tanto il giudizio altrui)!
Al nostro domani ci pensiamo noi, tutti i giorni, cercando di non farci influenzare troppo dallo stile dominante del momento.